Per identificare e documentare il patrimonio culturale immateriale (ICH) insieme alle comunità, specialmente nelle aree rurali, dove l’ICH è strettamente legato al territorio e alla vita quotidiana, è importante utilizzare metodi basati sull’ascolto, il dialogo e il rispetto delle realtà locali.
Trovare l’ICH non significa solo osservare, ma riconoscerlo insieme alla comunità. Nel corso del tempo sono stati creati molti metodi utili. Alcune delle tecniche più utilizzate sono:
- Interviste aperte e circoli di dialogo comunitario con la popolazione locale, in particolare gli anziani e i detentori di conoscenze, per raccogliere storie di vita, ricordi condivisi e i significati più profondi che si celano dietro le pratiche culturali (Florêncio et al., 2016).
- Mappatura emotiva e cartografia sociale, che aiutano a mostrare i luoghi in cui si manifesta l’ICH, come mercati, giardini, sentieri, chiese, forni, sorgenti o luoghi di ritrovo (Sou et al., 2022).
- Diari di campo condivisi e documentazione fotografica/audio, creati con la partecipazione della comunità, rispettando i suoi ritmi e ottenendo sempre un consenso chiaro e informato (UNESCO, 2024; EcoHeritage, 2024).
- Inventari partecipativi, che organizzano le informazioni in moduli, descrizioni e storie, utilizzando formati come testo, video o audio. Questi aiutano a dare visibilità alle voci locali e guidano le azioni future (Florêncio et al., 2016; Horta et al., 1999).
La catalogazione dovrebbe rispettare le tradizioni orali, le diverse lingue e i modi tradizionali di trasmettere la conoscenza. L’uso di video o registrazioni audio – sempre con il consenso – è un modo efficace per raccontare storie, mantenendo viva la ricchezza emotiva e sensoriale dell’ICH. Più che un compito tecnico, si tratta di un percorso condiviso di riconoscimento e valorizzazione della memoria culturale vivente di una comunità.